giovedì 31 dicembre 2015

Piroscafo Franz Joseph

 Ordinato nel 1849 ai cantieri Escher &Wiss di Zurigo dalla «Società Navigazione a Vapore del Lago di Garda» e varato nel gennaio 1850 a Rive del Garda, dov’era stato riassemblato dopo la costruzione delle sezioni di scafo a Zurigo ed il loro trasporto nella località gardesana, il piroscafo avrebbe dovuto essere un battello a ruote per il trasporto di merci e passeggeri, ma nel 1852 la società proprietaria lo vendette per 150.000 svanziche (67.300  fiorini), mentre era in allestimento, al governo Austro Ungarico del Regno Lombardo Veneto
 Il Franz Joseph sotto bandiera austriaca
Foto tratta dal libro la navigazione sui laghi italiani Lago di garda
Denominato Franz Joseph (nome scelto dalla compagnia proprietaria per l’impiego civile e mantenuto dalla  k.u.k (  Kriegsmarine), il battello venne completato come piroscafo a ruote armato con alcune bocche da fuoco di piccolo  calibro e venne assegnato alla flottiglia austroungarica del Lago di Garda. Pur essendo unità militari, il Franz Joseph e gli altri piroscafi armati disimpegnavano anche il servizio di trasporto dei passeggeri tra le località rivierasche .
Nel giugno 1859 il Franz Joseph, insieme agli altri due piroscafi armati (Benaco ed Hess) ed alle cannoniere che componevano la flottiglia austro-ungarica del Garda, partecipò alle operazioni della Seconda Guerra d'Indipe. In tali operazioni, mancando qualsiasi unità navale francese o sardo-piemontese, le unità austroungariche non ebbero un ruolo di rilievo, subendo però la perdita del Benaco, affondato al largo di  Salò da una batteria piemontese, il 20 giugno 1859 
Conclusosi il conflitto con l’annessione al Regno di sardegna della sponda lombarda del lago, il Franz Joseph e l'Hess limitarono il loro servizio alle sole sponde veneta e trentina
Allo scoppio della terza guerra d'indipendenza, nel giugno 1866, la flottiglia austroungarica aveva base a torri del Benaco e contava, oltre al Franz Joseph ed all'Hess, anche su nove cannoniere (tre ad elica e due a vela) ed undici lance armate, con un totale di 62 pezzi d’artigleria e 10 spungarde: una forza di molto superiore alle sei piccole e male armate, nonché impreparate, cannoniere italiane (cui si aggiungeva il piroscafo a ruote Benaco, requisito ed adibito al trasporto dei rifornimenti). Ciò permise alle navi imperiali di avere l’iniziativa nel corso delle operazioni: il 1º luglio 1866 l'Hess, insieme ad alcune cannoniere, bombardò la stazione ferroviaria di desenzano, provocando tuttavia danni di scarsa importanza , e lo stesso giorno il Franz Joseph bombardò il bacino di raddobbo di Desenzano
A partire dalle cinque di mattina del 2 luglio 1866 il Franz Joseph, insieme all'Hess ed a due cannoniere, bombardò il paese di Gargnano. Le unità austriache fecero ritorno a San Vigilio solo alle sei di sera], in seguito alla reazione di una batteria italiana appostatasi nei pressi di Gargnano: nel corso del bombardamento venne pesantemente danneggiato l’abitato di Gargnano, con un morto ed otto feriti tra i garibaldini del Secondo Reggimento Volontari la stanziati
Altre azioni che videro protagoniste le unità austro-ungariche avvennero il 10 luglio (bombardamento della strada di Bogliaco, ov’era appostata una batteria garibaldina, con scarsi danni, e nuovo bombardamento del bacino di Desenzano ad opera dell'Hess) e soprattutto tra il 19 ed il 20 luglio, quando l'Hess e le cannoniere SpeiteufelWildfang e Scharfschützebombardarono nuovamente Gargnano, catturarono il piroscafo Benaco, danneggiato nel corso del cannoneggiamento, e causarono l’affondamento del barcone Poeta: all’azione prese parte anche il Franz Joseph In seguito alla conclusione del conflitto, comunque, il Veneto,passò al Regno d'Italia, e con esso anche la flottiglia austro-ungarica . Ceduto dall’ Austria al governo italiano per circa 40.000 franchi svizzeri il 18 ottobre 1866, il Franz Joseph venne ribattezzato San Marco e, classificato avviso a ruote di II classe, venne iscritto nel Quadro del Naviglio della RegiaMarina il 2 dicembre 1866 ].Per essere adattato al servizio passeggeri il San Marco, nel corso degli anni, subì radicali lavori di rimodernamento e ricostruzione, che ne mutarono completamente l’aspetto, trasformandolo di fatto in un piroscafo passeggeri a ruote].Essendo tuttavia venuta meno la necessità di tante unità da guerra su uno specchio d’acqua ormai quasi completamente italiano, il San Marco ebbe un servizio militare estremamente breve: pur restando formalmente di proprietà della Regia Marina (dai cui ruoli fu radiato solo nel 1880), infatti, l’avviso venne dato in  gestione già nel marzo 1867  alla «Società Strade Ferrate dell'Alta Italia» (SFAI) , che aveva ottenuto dal governo italiano la conesione del servizio regolare di  trasporto merci e passeggeri sul lago . La SFAI iniziò il proprio servizio, con quattro piroscafi (San MarcoBenacoPrincipe Oddone – ex Hess – e Sirmione), il 21 gennaio 1867, effettuando un collegamento tre volte alla  settimana tra Riva, Peschiera e Desenzano . Nel 1879 il servizio divenne a doppie corse giornaliere (discendenti al  mattino ed ascendenti al pomeriggio), e nel 1885 passò alla «Società delle Ferrovie Meridionali», detta «Adriatica»[.Nel 1880 il San Marco venne formalmente riconsegnato alla Regia Marina per la radiazione , dopo la quale, divenuto nave mercantile a tutti gli effetti, rimase in servizio passeggeri ancora per diversi anni, dopo di che, intorno al 1888-1890, reso obsoleto e superfluo dai nuovi battelli entrati in servizio, venne posto in disarmo ]. In seguito al passaggio del servizio dall'«Adriatica» alla ditta«Innocente Mangilli» di Milano, il vecchio piroscafo venne demolito nel 1894

Piroscafo Hess

Ordinato nel 1851 ai Cantieri Escher&Wiss di  Zurigo dalla «Società di navigazione a vapore del Lago di Garda», il piroscafo avrebbe dovuto essere un  battello a ruote per il trasporto di merci e passeggeri, ma nel 1852 la società proprietaria lo vendette per 49.800 fiorini, mentre era ancora in costruzione, al governo austro- ungarico del Regno Lombardo Veneto. Battezzato Hess in onore del generale che era stato capo di maggiore di guerra nel 1848-1849 il piroscafo venne completato come piroscafo a ruote armato con quattro bocche da fuoco di piccolo calibro, e, terminata la costruzione in sezioni a Zurigo, venne trasferito a Riva, ove fu  riassemblato e varato nel maggio 1852 , entrando poi in  servizio nello stesso anno per la flottiglia austroungarica del  Lago di Garda . Pur essendo unità militari, l'Hess e gli altri piroscafi armati disimpegnavano anche il servizio di trasporto dei passeggeri tra le località rivierasche  

 L'Hess in una rara immagine
Foto tratta da Wikimedia Commons

Nel giugno 1859 l'Hess, insieme agli altri due piroscafi armati (Benaco e  Franz Joseph) ed alle  cannoniere che componevano la flottiglia austro-ungarica del Garda, partecipò alle operazioni della  seconda guerra d'indipendenza . In tali operazioni, mancando qualsiasi unità navale francese o sardo-piemontese, le unità austroungariche non ebbero un ruolo di rilievo, subendo però la perdita del Benaco, affondato al largo di Salò da una batteria piemontese, il 20 giugno 1859 .
 L'Hess,sullo sfondo,insieme al Franz Joseph
Conclusosi il conflitto con l’annessione al Regno di sardegna della sponda lombarda del lago, l'Hess ed il Franz Joseph limitarono il loro servizio alle sole sponde veneta e trentina.
Allo scoppio della terza guerra d'indipendenza, nel giugno 1866, la flottiglia austroungarica aveva base a  Torri del  Benaco e contava, oltre all'Hess ed al Franz Joseph, anche su nove cannoniere (tre ad  elica e due a  vela) ed undici  lance armate, con un totale di 62 pezzi d’ artigleria e 10 spingarde: una forza di molto superiore alle sei piccole e male armate, nonché impreparate, cannoniere italiane (cui si aggiungeva il piroscafo a ruote Benaco, requisito ed adibito al trasporto dei rifornimenti). Ciò permise alle navi imperiali di avere l’iniziativa nel corso delle operazioni: il 1º luglio 1866 l'Hess, insieme ad alcune cannoniere, bombardò la  stazione  ferroviaria di Desenzano, provocando tuttavia  danni di scarsa importanza.
Alle cinque di mattina del 2 luglio 1866 due cannoniere austroungariche spararono sette colpi di cannone contro Gargnano, e poco dopo venne inviato a rinforzarle l'Hess, che, dopo aver transitato davanti al paese di Villa, abbandonato dagli abitanti, tornò a Gargnano e riprese a cannoneggiare l’ abitato per un’ ora raggiunto da una terza cannoniera e durante il  pomeriggio da un’altra ancora . Le unità austriache fecero ritorno a  San Vigilio solo alle sei di  sera, in seguito alla reazione di una batteria italiana appostatasi nei pressi di Gargnano: nel corso del bombardamento (cui aveva preso parte anche il Franz Joseph) venne pesantemente danneggiato l’abitato di Gargnano, con un morto ed otto feriti tra i  garibaldini del 2^ reggimentoVolontari Italiani concentrati.
All’alba del 10 luglio l'Hess cannoneggiò il bacino di raddobbo di Desenzano, ov’erano  ormeggiati tre cannoniere italiane, arrecando inoltre gravi danni al piroscafo Benaco .
Altre azioni che videro protagoniste le unità austro-ungariche avvennero lo stesso 10 luglio (bombardamento della strada di Bogliaco, ov’era appostata una batteria garibaldina: scarsi i danni) e soprattutto tra il 19 ed il 20 luglio. Il 19 luglio, infatti, l'Hess , insieme alle cannoniere SpeiteufelWildfang e Scharfschütze, attaccò e cannoneggiò il piroscafo Benaco, partito da Salò e diretto a Gargnano al comando del capitano Chirotti e con a rimorchio il barcone  Poeta, per trasportare 100.000 razioni di viveri.Il tiro dell'Hess arrecò seri danni al Benaco , che tuttavia, inseguito dalla Wildfang e dalla Scharfschutze, riuscì a raggiungere Gargnano in  serata . Le due cannoniere bombardarono quindi Gargnano, provocando gravi danni agli  edifici, e due vittime tra i garibaldini . All'alba del 20 luglio l'Hess e la Speiteufel, partiti da Torri, raggiunsero Gargnano e ripresero il  cannoneggiamento, incendiando varie case ed il municipio e mettendo in fuga la popolazione, poi un  canotto armato raggiunse il Benaco, abbandonato nottetempo dall'equipaggio che lo aveva privato di tutto ciò che era asportabile,  bandiera compresa, e ne tagliò gli ormeggi: il piroscafo così catturato venne rimorchiato a peschiera del garda, mentre il Poeta, che aveva tentato di proseguire, affondò al largo di San Carlo . La presenza della preponderante flottiglia austroungarica impedì inoltre i collegamenti tra Desenzano, Salò, Gargnano e Limone.Essendo tuttavia venuta meno la necessità di tante unità da guerra su uno specchio d’acqua ormai quasi completamente italiano, il Principe Oddone ebbe un servizio militare estremamente breve: messo in disarmo subito dopo la cessione all’Italia, dopo qualche mese, pur restando formalmente di proprietà della Regia Marina, l’avviso venne dato in gestione nel 1867 alla «Società Strade Ferrate dell'Alta Italia» (SFAI) , che aveva ottenuto dal governo italiano la concessione del servizio regolare di trasporto merci e passeggeri sul lago  . La SFAI iniziò il proprio servizio, con quattro piroscafi (Principe Oddone, Benaco, San Marco – ex Franz Joseph – e Sirmione), il 21 gennaio 1867, effettuando un collegamento tre volte alla settimana tra Riva, Peschiera e Desenzano .In seguito alla conclusione del conflitto, comunque, il Veneto passò al  Regno d'Italia e con esso anche la flottiglia austro-ungarica . Ceduto dall’Austria al governo italiano per 41.500 Franchi  Svizzeri il 18 ottobre 1866, l'Hess venne ribattezzato Principe Oddone – in memoria del terzogenito di  Vittorio  Emanuele ll, il principe Oddone Eugenio Maria,  duca di Monferrato, deceduto il 22 gennaio 1866 a meno di venti anni d’età –, ed il 2 dicembre 1866 venne iscritto nel Quadro del Naviglio della  Regia Marina come avviso a ruote di II classe Per essere adattato al servizio passeggeri il Principe Oddone, nel corso degli anni, subì drastici lavori di rimodernamento, che ne mutarono completamente l’aspetto: l’armamento venne eliminato, la prua a  clipper, con  bompromesso, venne sostituita con una prora dritta da battello, mentre a  poppa venne ricavato un salone coperto (mezzo salone) . Venne inoltre eliminato l’albero poppiero (quello prodiero fu sostituito con uno più piccolo e privo di  pennone) e furono apportate varie modifiche a scafo, tamburi delle  ruote e  sovrastrutture trasformando di fatto il Principe Oddone in un piroscafo passeggeri a ruote .
 Il Principe Oddone dopo il rimodernamento
Foto tratta dal libro La navigazione sui laghi italiani-Lago di Garda
Nel 1879 il servizio divenne a doppie corse giornaliere (discendenti al mattino ed ascendenti al  pomeriggio), e nel 1885 passò alla «Società delle Ferrovie Meridionali», detta «Adriatica»Formalmente restituito alla Regia Marina, il Principe Oddone venne radiato nel 1880 ], riprendendo poi il servizio sul Garda come nave mercantile a tutti gli effetti. Reso obsoleto e superfluo dai nuovi battelli entrati in servizio, il piroscafo venne avviato alla demolizione nel 1890 
Tratto da Wikipedia

martedì 29 dicembre 2015

Piroscafo Benaco

Nel 1842, a Riva,viene costituita la Società Benacense,per l'esercizio della navigazione sul Lago di Garda.Promotori son o il Signor Vincenzo Dei Lutti di Riva e il Conte Carlo Martini.La Benacense ,commissiona alla ditta Escher&Wiss di Zurigo un battello solido,elegante a lamiera di ferro battuto,con coste di metallo,caldaie a sistema tubolare e macchina a sistema oscillante della forza di 42 cavalli vapore.E costruito a Riva nel Brolo di Sotto.
La cronaca racconta
Febbrile è l'attesa del varo ,giacchè è il primo scafo di ferro del Garda e circolano paurose dicerie.Il 14 Aprile 1843,verso le ore 1 post meridiane,si sparge la voce del varo e  una fiumane di gente si riversa in città.intanto il battello comincia ad essere avviato verso il lago.Si odono delle voci ironiche.Prima che lo scafo entri in acqua compare l'arciprete monsignor Giuseppe Ricolfati col piviale,circondato dai cappellani e beneficiati,che lo batezza imponendo il nome di Benaco.Una decina di persone salgono a bordo e le acclamazioni si fanno più insistenti "Poveri disgraziati ,son già annegati"Ma il Benaco ,dopo l'ultima spinta,entra dolcemente in acqua e ,galleggiando maestosamente,si allontana dallasponda.Gridi di meraviglia e di gioia si alzano e frenetici applausi coronano il fausto evento.Il battello viene ormeggiato nel canale a destra della riva per essere armato.Il 23 Giugno 1843 gli azionisti della Benacense sono invitati al primo viaggio:un trionfo.Viene iniziato con il 1 Settembre 1843 servizio regolare fra Riva e Desenzano nonchè tra Riva e Peschiera,a giorni alterni.Il prezzo del viaggio è di 2 lire austriache per i primi posti e lire 1,50 per i secondi;solo 1 lirapergli operai e i braccianti.L'intero lago viene percorso in 2 ore e 45 minuti,come previsto nel capitolato di appalto per la costruzione del battello;capitano della nave è Vincenzo Montagni.Nel 1844 il poeta Giovanni Prati racconta di un viaggio sul Benaco,esaltandone il panorama che  da esso si poteva godere e la velocità ed il comfort del battello.Ma il Benaco e l'Arciduca Ranieri,sono catturati dalla Colonna Luciano Manara dell'esercito sardo.E' il 1848 ed è iniziata la Prima Guerra D'Indipendenza.Il successivo 30 Maggio,gli Austriaci alzano bandiera bianca,e poco  dopo,il Duca di Genova,stipula in Cavalcaselle le condizioni della  resa.I piroscafi alzano il Tricolore.Il generale austriaco Schònhaus,dichiara che l'Austria è immensamente addolorata e che è stato un grave errore della retroguardia ritirarsi da Lonato al Mincio far cadere nelle mani degli italiani i due piroscafi del Lago di Garda.Ma il fronte interno cede.L'entusiasmo popolare che aveva spinto i governi di Firenze,di Roma e di Napoli a non ostacolare la guerra,fa ora considerare agli stessi che un rafforzamento dell'egemonia piemontese potrà portare ad un turbamento politico nell'intera penisola italiana.Frattanto il generale Radetzky,ricevuti rinforzi,passa all'offensiva e batte i piemontesi a Custoza,il 25 Luglio 1848,inseguendoli fino alle mura di Milano.Viene firmato l'armistizio Salasco il 9  Agosto e la Lombardia torna sotto potere austriaco.Il Benaco e l'Arciduca Ranieri vengono per precauzione,tenuti fuori servizio.Continua il suo servizio ,sulla rotta Riva-Peschiera.ma nel 1859,le truppe Piemontesi,scatenano una guerriglia sul Garda,contro le truppe austriache.Il 20 Giugno 1859 viene affondato dalle truppe Piemontesi un battello austriaco.E' il Benaco.

Piroscafo Arciduca Ranieri

Nel 1834,la Società Milanese,per soppiantare la concorrenza,costituita dall'Amico a Prora,vara l'Arciduca Ranieri,costruito nei cantieri di Salò,dalla portata di 300 quintali e munito di una macchina a vapore a cilindro fisso della forza di  18 cavalli vapore.Intanto demolisce il vecchio battello che portava lo stesso nome.Inizia ufficialmente il servizio il 15 Giugno 1834.Il successo del secondo Arciduca Ranieri si fa sentire,e il vecchio Amico a Prora,ormai vecchio e logoro,soppiantato dalla concorrenza viene demolito.l'Arciduca Ranieri rimane quindi il dominatore incontrastato delle acque del Benaco,offrendo un ottimo servizio.Ma la Società Milanese deve affrontare una  nuova temibile concorrente,la Società Benacense,che vara un nuovo battello innovativo,in quanto costruito con scafo in ferro.Il Benaco.Il nuovo piroscafo,all'inizio non attirò molte persone ,che ritenevano fosse impossibile che uno scafo di ferro galleggiasse,ma superata la paura iniziale,attira subito la popolazione,che lo riteneva migliore dell'Arciduca Ranieri.A causa dei mancati introiti,la Società Milanese si scioglie e la Benacense prende in carico il piroscafo Arciduca Ranieri.Diviene quindi la dominatrice del lago,con ben due piroscafi.Ma l'Arciduca Ranieri e il Benaco,sono catturati dalla Colonna Luciano Manara dell'esercito sardo.E' il 1848 ed è iniziata la Prima Guerra D'Indipendenza.Il successivo 30 Maggio,gli Austriaci alzano bandiera bianca,e poco  dopo,il Duca di Genova,stipula in Cavalcaselle le condizioni della  resa.I piroscafi alzano il Tricolore.Il generale austriaco Schònhaus,dichiara che l'Austria è immensamente addolorata e che è stato un grave errore della retroguardia ritirarsi da Lonato al Mincio far cadere nelle mani degli italiani i due piroscafi del Lago di Garda.Ma il fronte interno cede.L'entusiasmo popolare che aveva spinto i governi di Firenze,di Roma e di Napoli a non ostacolare la guerra,fa ora considerare agli stessi che un rafforzamento dell'egemonia piemontese potrà portare ad un turbamento politico nell'intera penisola italiana.Frattanto il generale Radetzky,ricevuti rinforzi,passa all'offensiva e batte i piemontesi a Custoza,il 25 Luglio 1848,inseguendoli fino alle mura di Milano.Viene firmato l'armistizio Salasco il 9  Agosto e la Lombardia torna sotto potere austriaco.Il Benaco e l'Arciduca Ranieri vengono per precauzione,tenuti fuori servizio.Il vecchio Arciduca Ranieri,ormai logoro,viene demolito nel 1849



Piroscafo Amico a Prora (Manubrio

  Nel 1829,a Riva,l'imprenditore Francesco Montagni,fa costruire dal falegname Pietro Floriani,suo concittadino,un grosso barcone di legno,dalla portata di 1000 quintali che battezza L'Amico a Prora.A differenza del concorrente Arciduca Ranieri,non funziona a vapore ma a cavalli.questi,aggiogati in numero di otto a speciali manubri,giostrano sul ponte della nave imprimendo il movimento rotatorio a un asse centrale che,collegate al pale mediante trasmissioni in cuoio,permette un avanzamento più controllato del natante.
Il primo viaggio è effettuato da Riva a Desenzano il 25 Gennaio 1830.Quindi settimanalmente fa la spola tra Riva e Desenzano e Riva e Peschiera.Sulla bandiera porta scritto a caratteri grandi LaSicurezza,in quanto non vi è fuoco sul natante,che quindi non può ne incendiarsi e la  caldaia non può esplodere.L'Amico a Prora,desta tale ilarità,che il pubblico,alludendo all'insolito congegno di locomozione,lo battezza Manubrio.Ma nel 1839 il Manubrio,non riesce più a reggere la concorrenza con il nuovo Arciduca Ranieri.Viene quindi demolito.



Piroscafo Arciduca Ranieri

Il crescente sviluppo delle industrie e la necessità di sostituirei lenti mezzi di trasporto terrestri,fanno si che,un gruppo di banchieri di Milano,interessato alla 'Forza del Vapore'costruiscano il primo piroscafo del Lago di Garda.Viene fondata la Società Milanese di Navigazione a Vapore sui Laghi del Regno Lombardo Veneto.Ottenuto il privilegio esclusivo di 15 anni dall'Imperatored'Austria,nel 1824, nei Cantieri di Desenzano,viene costruito un piroscafo con scafo in legno,azionato da due macchine a vapore fisse dalla forza di 28 cavalli vapore e della portata di 400 quintali.Il varo si svolge il 7 Luglio 1827 e il battello viene battezzato Arciduca Ranieri,in omaggio all'arciduca Ferdinando Ranieri d'Asburgo,nato poco prima a Milano.Viene benedetto dall'arciprete di Desenzano ,Andrea Bocchio,e subito dopo avviene il 'lancio in acqua'che fa salire l'entusiasmo alle stelle.Viene anche composto un sonetto che viene imparato a memoria nelle scuole.


Solca l'agil pin le placid'onde,
mentre di Desenzan lascia  la riva,
Ed ode al suon dei festeggiamenti evviva
Del gran Benaco risonar le sponde.
Ciascun invoca a lui l'aure seconde;
Ricca di doni è già l'ara votiva;
Già scoppia il bronzo,ed a quel suon giuliva
Plaude l'eco dai colli e gli risponde;
Oh quanto alzar di palme e di confusi
Addio dal lido,ove fuggente e legno
Volgonsi gli occhi a tanto ardir non usi!
Se tal dell'uomo è il prodigioso impegno,
Più non sarà,che a lui servir ricusi
Di Teti unito e di Vulcano il regno

Inizia così il suo servizio di linea,che collega Riva a Desenzano e viceversa,che riscuote un grandissimo successo,sia per il servizio offerto dalla Società,sia per la tecnologia del battello,primo piroscafo a vapore del lago.Ma nel 1829,con l'entrata in servizio dell'Amico a Prora di Francesco Montagni,che riscuote un gran successo,il vecchio e logoro Arciduca Ranieri viene demolito nel 1838.Viene sostituito dall'Arciduca Ranieri(secondo di questo nome).